Una musica che parla al cuore dell’uomo

Le riflessioni che seguono, fatte di rimandi e memorie, raccontano storie di amicizia e di passione per la musica che sono state sollecitate da un’esperienza recentemente vissuta ed accolta come un dono.

Il 26 maggio di quest’anno sono stato invitato ad un concerto di jazz a Bologna, legato ad un evento nel quale si celebrava il XXIV Anniversario del Dies Natalis del servo di Dio Enzo Piccinini, medico chirurgo, membro di Comunione e Liberazione e stretto collaboratore di Don Giussani. Sapevo bene che non si trattava di un semplice invito quello fattomi da Maurizio Carugno, musicista di Jazz, con il quale condivido la vita in un’amicizia che ci lega fin dagli inizi del suo rientro in Italia dalla città di Boston, dove negli anni Ottanta aveva trascorso un periodo di convivenza con Enzo, abitando nello stesso appartamento. Maurizio è rimasto profondamente segnato da questo rapporto, ne sono certo, perché da subito iniziò a parlarmi con attaccamento e gratitudine a colui che gli aveva ridestato l’amore a Cristo, incontrato qualche tempo prima nella compagnia di uomini insieme ai quali aveva preso inizio il suo cammino di fede.

Non ho mai conosciuto personalmente Enzo Piccinini e ancora non so molto della sua vita, ma da allora, attraverso Maurizio, un filo diretto mi lega a lui in una comunionalità sottile ma reale, in unità con tutti i credenti appartenenti alla Chiesa. Gratitude è il titolo di un CD che Maurizio ha inciso a proprio nome agli inizi della seconda metà degli anni Novanta. Fu registrato con grandi personalità del jazz, incontrati in quel periodo di permanenza in America, che hanno segnato il suo percorso di vita musicale.

Il senso profondo e l’essenza di quest’esperienza musicale si può intuire ascoltando i brani da lui composti, nei quali si può comprendere il significato dell’ascesi. Le dediche di ringraziamento, riportate nelle note di copertina del CD, rivolte a Don Giussani, a Enzo Piccinini, a me e a sua moglie Licia, dicono della stima e della preziosità che Maurizio ha del proprio lavoro.

Il mestiere di musicista, che è anche un’arte, non è disgiunto dalla vita e dalla realtà che gli si palesa davanti, ma è compreso nell’esperienza di amore e di amicizia originaria in Cristo. Devo dire che ancora oggi rimango sorpreso nel ripensare che anche il mio nome compare tra quei ringraziamenti, verso i quali ho alternato momenti di esitante timidezza uniti alla consapevolezza che ogni imbarazzo è vinto solo a partire dal riconoscimento del dono di questa amicizia.

La modalità in cui mi è stato proposto l’invito a quel concerto, del quale accennavo sopra, conteneva in sé il sentore ad una chiamata. Ho desiderato pertanto condividere i momenti di quella giornata che ha avuto come fatto centrale la celebrazione della messa in memoria di Enzo Piccinini, presieduta dal Cardinal Zuppi nella Cattedrale di San Pietro, e a seguire il concerto di musica Jazz con la presentazione di un libro dal titolo “Il cuore in ogni cosa – Il suono oltre la vita di Enzo Piccinini”. Il volume presenta anche un CD dove le parole di Enzo vengono commentate con la musica del sassofono di Maurizio Carugno, magistralmente accompagnato al basso da Alberto Viganò.

In questo concerto Maurizio ha voluto accanto a sé e a Viganò altri amici musicisti di grande spessore artistico come Raimondo Meli Lupi alla chitarra, Tony Arco alla Batteria oltre alla presenza speciale di Giovanni Mosciatti, ispirato trombettista nonché Vescovo di Imola. Sentendoli suonare si percepiva come il valore di quella musica consisteva nel loro essere “messi insieme”. Così è potuto accadere il dono dell’ascolto partecipato di una musica carica di una poetica travolgente e di tensione sacrale; ricca di complessità ritmiche e progressioni armoniche. Solo attraverso un grande interplay possono trovare spazio adeguato i temi scritti dei brani proposti e le composizioni istantanee legate al momento improvvisativo.  Una musica non di immediato ascolto per chi per la prima volta si imbatte in questo genere, ma che è arrivata comunque al cuore di tutti i presenti per la forza comunicativa dettata da uno spirito di verità che apre al Mistero.

Vorrei sottolineare a questo proposito l’importanza dell’ascolto della musica così come Don Giussani ha saputo trasmettere a generazioni di giovani e adulti utilizzando sistematicamente l’ascolto comune come strumento privilegiato per l’educazione. Egli stesso, educato fin da bambino all’ascolto della musica, ha maturato nel tempo la certezza che la musica ascoltata, compresa e vissuta dentro un’amicizia fosse la forma particolare attraverso cui il Mistero parla al cuore dell’uomo. La ricchezza di questa esperienza è trasferita in quel patrimonio accolto nella collana di CD di musica classica intitolata Spirto Gentil.

Infine, il dono inestimabile che ci viene offerto dall’ascolto non si limita a farci comprendere la musica nelle sue componenti fenomenologiche o quant’altro. Essa ci è data soprattutto come occasione per ritrovare noi stessi all’interno di un luogo ospitato dal Mistero. Un luogo in cui ognuno costruisce la propria dimora per accogliere il canto come dono. “Una casa dove il cuore umano fiorisce e l’intelletto compone … la mia casa sta eretta e canta” (Tarjei Vesaas).

Milano 21 giugno 2023

Domenico Tripodi *

* Coniuga la propria attività professionale di architetto con quella di musicista. Due grandi ambiti a cui si dedica con vera passione.