UNIBO lavora per commercializzare il kit sui marcatori del sangue

di Rossella Solmi

Ha compiuto vent’anni (nacque nel 1997-98) l’idea di individuare dei marcatori nel sangue per la diagnosi precoce del carcinoma del colon-retto, generata dalla collaborazione tra chirurghi (Enzo Piccinini ed i suoi allievi) e biologi molecolari (Pierluigi Strippoli, colleghi e collaboratori).

Negli anni successivi, diversi studi del gruppo di lavoro così costituitosi, assestarono sia la scelta di indagare su molecole di RNA, precisamente RNA messaggero (mRNA), sia la scelta della metodica con cui misurare l’espressione dell’mRNA e cioè la RT-PCR (reverse transcriptase-polymerase chain reaction), una variante della tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR). Il grado di espressione delle molecole di mRNA è particolarmente versatile per misurare lo stato di salute delle cellule e la tecnica scelta, che consiste nella sintesi di una molecola di DNA a doppio filamento a partire da uno stampo di RNA, è estremamente sensibile e specifica per individuare variazioni minime dell’espressione dell’mRNA.

Nel 2016 venne pubblicato lo studio che ha identificato il pannello dei 4 marcatori (CEACAM6, LGALS4, TSPAN8 e COL1A2), successivamente denominato CELTiC. Tale pannello è stato individuato mediante un’analisi sistematica su larga scala di dati esistenti in letteratura (metanalisi) e validato sul sangue di 67 individui sani confrontati con 67 individui affetti da carcinoma del colon-retto.

Nel 2015 l’Università degli Studi di Bologna ha effettuato la domanda di brevetto per il metodo diagnostico e per il pannello di marcatori individuato.

Nel 2018 è stato pubblicato uno studio di validazione del pannello di marcatori CELTiC su 101 casi risultati positivi al test del sangue occulto nelle feci (FIT).

Nel 2017 l’Università di Bologna ha depositato una seconda domanda di brevetto relativa alla possibilità di CELTiC di discriminare i falsi positivi del test FIT e le lesioni a basso rischio che si evidenziano solo con la colonscopia.

Nel 2018 la Fondazione Enzo Piccinini ha organizzato un crowdfunding per cofinanziare un assegno di ricerca per supportare la continuazione del progetto.

Nel 2019, il Dott. Enea Ferlizza, assegnista dedicato al progetto, con entusiasmo e dedizione, si è occupato della validazione dei 4 marcatori nel sangue di 174 individui risultati negativi al test di screening del sangue occulto nelle feci effettuato dalla regione Emilia-Romagna, arruolati in qualità di volontari per lo studio. Questa validazione risulta fondamentale per stabilire dei valori di riferimento di base attribuibili a soggetti sani, con un tipo di casistica che finora non era stato valutato e la cui negatività al test del sangue occulto nelle feci attesta la condizione di salute. Attualmente è in corso di stesura un manoscritto che descrive i risultati ottenuti e che verrà sottoposto a pubblicazione.

In particolare, è stata confermata l’utilità dei 4 marcatori oggetto di studio, non solamente per discriminare tra soggetti sani e affetti da carcinoma, ma anche per identificare soggetti con lesioni precancerose, e per “escludere” soggetti che non presentano lesioni alla colonscopia effettuata successivamente al test di screening risultato perciò falsamente positivo.

Il passo successivo da fare, per proseguire nel progetto di validazione clinica dei 4 marcatori, è incrementare la casistica dei soggetti risultati positivi al test di screening per il carcinoma del colon-retto. A questo punto l’efficacia della validazione sarà determinata da un numero cospicuo di casi, dell’ordine di alcune centinaia, possibilmente migliaia, e le analisi dovranno diventare multicentriche, cioè eseguite in più centri. Solo così si potrà dare una solida ed inconfutabile conferma dell’utilità clinica del pannello di marcatori CELTiC.

Col rinnovo dell’assegno del dott. Ferlizza, il cui cofinanziamento è ancora una volta sostenuto dalla generosità della Fondazione Enzo Piccinini, si provvederà ad iniziare tale validazione.

Infine, con lo scopo di ottimizzare in prospettiva il test, poiché poco si sa della provenienza, nel sangue, dei marcatori del pannello CELTiC, e poiché la letteratura scientifica riporta ampiamente di altre molecole trasportate nel torrente sanguigno all’interno di microvescicole, è in fase di studio un protocollo per isolare tali microvescicole dal sangue e valutare la presenza al loro interno dei 4 marcatori.

Nel frattempo l’Università ha preso accordi con una società che si occupa di reperire fondi per la ricerca costituendo nuove compagnie che sviluppano un metodo brevettato fino a portarlo in commercio come kit. La società in oggetto si è impegnata a procurare, nell’arco di un anno, il necessario per avviare, a livello multicentrico, lo studio da noi condotto.

La preziosa collaborazione della Fondazione Enzo Piccinini che sostiene il nostro progetto da ormai venti anni ci ha portati fino qui.