Chi può rendere così grandiosa la nostra piccolezza?
La testimonianza di Carla Carelli: un cammino misteriosamente accompagnato da Enzo
Nel Duomo di Parma, nella Domenica della Divina Misericordia, sono state celebrate le esequie di Carla Carelli in Giovannini, scomparsa a 54 anni minata da un tumore.
Riportiamo le parole con cui il marito Roberto (Ginni per gli amici) ha salutato la sua Carla.
«Carla, da quando era seriamente malata, riceveva una marea di messaggi, chiamate e richieste di informazioni sul suo conto, ma per la considerazione che ci metteva in ogni cosa che faceva e per la volontà di non essere mai banale, non sempre riusciva a rispondere a tutti.
Con l’aggravarsi della malattia era subentrata ulteriore difficoltà a dare risposta e si dispiaceva tantissimo di ciò. Negli ultimi giorni, si è fatta promettere da me che sarei dovuto andare a ringraziare tutti per come le erano stati vicini, scusandosi per non avere sempre risposto e ciò sto pertanto facendo ora.
Ma, visto il momento, non posso evitare di dire anche io qualcosa. Questi 26 anni, ma soprattutto questi ultimi 5 mesi vissuti con Carla sono stati bellissimi, innanzitutto per gli splendidi figli che mi ha regalato, ma anche per la pienezza di vita che si è realizzata con lei nell’ultimo periodo. Mi ha sostenuto in questi anni quando ho vacillato, mi ha perdonato quando ho sbagliato e mi ha guardato come solo una donna innamorata può fare.
Da Novembre in poi mi ha poi fatto capire quanto importante fosse la storia che ci aveva fatto incontrare, casualmente, proprio qui, all’entrata laterale del Duomo, tanti anni fa in maniera del tutto imprevista, lei con un pacco di riviste in mano (era “Litterae Communionis”) e io a cavallo di una bicicletta.
Grazie Carla perché con te, come già ti ho detto, sono stato l’uomo più fortunato del mondo».
Al termine della cerimonia, Ginni ha informato che le offerte raccolte sarebbero state destinate alla Fondazione Enzo Piccinini, in memoria di un uomo che fu un amico in vita ed un riferimento costante dopo la morte.
Con la sua testimonianza di fede, Enzo è stato caro non solo a Roberto e Carla, ma anche ai loro amici. Lo sottolinea, con questa testimonianza di “una strana-ordinaria contentezza” l’amica Maria Rosa, medico angiologo dell’azienda ospedaliera di Parma.
«Cari amici, Carla ha combattuto la sua buona (dura) battaglia, ha terminato la sua corsa, ha conservato la fede ed ha confermato la nostra. Che immensa amica abbiamo».
Così il confratello Angelo ci ha scritto il giorno in cui la consorella Carla è salita al cielo, il 22 aprile 2022.
La sua dipartita è stata preceduta da un cammino di conversione in primis di Carla, che ha portato con sé anche la conversione dei suoi amici. La sua conversione ha coinciso con la nostra conversione.
Enzo Piccinini ha fatto parte di questo nostro cammino, ci siamo affidati costantemente a lui nella preghiera. Ci si è trovati, da quando siamo venuti a conoscenza della sua malattia, con costanza e fedeltà a pregare chiedendo ad Enzo Piccinini di intercedere presso Dio per il miracolo della guarigione. Strada facendo, sollecitati dalla stessa Carla, la domanda ad Enzo si è tramutata nella richiesta di conversione a Dio presente. La mattina del 25/04/2022 (festa della Divina Misericordia) giorno delle sue esequie la mia famiglia si è alzata presto, ci siamo preparati con cura, come non accade spesso. Io e mio marito abbiamo avuto la stessa percezione che si ha quando ci si prepara per andare ad un matrimonio: una strana contentezza. Quello che è accaduto è stato inaspettato e vibrava del sì pieno di Carla.
Persino Luca, ultimo dei miei quattro figli mi ha sussurrato alla fine della cerimonia funebre: “Ma come … è già finita? Che bello! Non sembra neanche un funerale!!!”. Mi sono detta: ma chi può rendere così grandiosa la mia piccolezza, la nostra piccolezza? Solo il miracolo della Sua Presenza attraverso la nostra piccola Carla, che si è affidata, fidata del “tocco gentile delle dita di Dio” attraverso il nostro Enzo Piccinini, amico e padre.
Fondazione Enzo Piccinini