Umberto, nuovo amico di Enzo

Umberto Nicolini è un fuoco d’artificio di entusiasmo quando parla di Enzo; quando racconta che un video, due anni fa, gli ha cambiato la vita.

“Avevo iscritto i miei bambini alla scuola “Sacra Famiglia” (di Cremona) ed un amico insisteva perché io partecipassi ad una vacanza estiva del Movimento, per familiarizzare con altri bimbi ed altre famiglie. Ho accettato, in verità senza troppo entusiasmo, e sono andato in montagna. Una sera c’era un incontro su Enzo. Io ci vado, ma pensavo ai fatti miei e non seguivo, finché le parole che pronunciava la persona del video hanno bucato la mia indifferenza. Ho cominciato ad ascoltare e mi sono progressivamente appassionato. Mi piaceva la grinta con cui quella persona parlava. Tornato in camera ho raccontato tutto a mia moglie e mi sono messo a cercare su Internet chi fosse questo Piccinini”.

Enzo Piccinini

Testimonianza al CLU – 12 Dicembre 1998

Da quel giorno Umberto confida di aver cambiato vita e tuttora si commuove mentre lo racconta: diversi i rapporti in famiglia, più interessanti quelli sul lavoro e con gli amici.

“Quel video lo avrò ascoltato almeno 100 volte e poi anche tutti gli altri di Enzo che gli amici mi hanno fatto avere. Sento parole che sono un tarlo dentro e che sono risposte alle mie domande, senza più vergogna per i miei difetti. Enzo dice “non si può essere soli”, “bisogna saper offrire”, “non importa cosa si è stati, la vita è una strada”. Le parole di Enzo mi danno forza nel quotidiano”.

Così un giorno di agosto Umberto è partito da Cremona per conoscere la Fondazione Piccinini. A Modena, alla Carovana, un’insegnante gli ha indicato la tomba di Enzo. C’è andato e ha lasciato lì un quadretto che aveva preparato e un messaggio, affidandosi alla Provvidenza perché li facesse arrivare a destinazione. Un medico andato a salutare Enzo li ha trovati poco dopo e li ha fatti avere a Fiorisa. Sono nati altri incontri, fino alla recentissima collaborazione per stampare l’acciaio corten dell’urna in cui altri potranno lasciare messaggi per l’amico che non muore. “Sono molto orgoglioso di aver dato una mano” – conclude Umberto. “Aver conosciuto Piccinini è stata la mia fortuna”.

Fondazione Enzo Piccinini