Chiusura inchiesta Diocesana
L’Inchiesta diocesana della Causa di canonizzazione
sta per essere conclusa
Ne parliamo con la postulatrice
La dott.ssa Francesca Amedea Consolini, che ha seguito come postulatrice la fase diocesana della Causa di canonizzazione di Enzo Piccinini, ci aiuta a comprendere il significato e l’importanza dei gesti rituali e giuridici cui assisteremo in Cattedrale il prossimo 22 febbraio, a conclusione della fase diocesana della Causa, e presenta l’iter della fase romana.

Dott.ssa Francesca Amedea Consolini
Qual è l’importanza della cerimonia di conclusione dell’inchiesta diocesana?
L’Inchiesta informativa rappresenta l’evento fondamentale della fase diocesana di una Causa, perché ha lo scopo di raccogliere le prove testimoniali e documentali a sostegno della dimostrazione della pratica delle virtù cristiane da parte del Servo di Dio, nonché della sua fama di santità. Anche quest’ultima è importante perché, oltre a dimostrare le virtù di un Servo di Dio praticate in modo eroico, è necessario che si dimostri che egli venga invocato nella preghiera come intercessore. Si conclude dunque un lavoro fondamentale per il buon esito dell’intera Causa.
Chi ha eseguito con quale metodo sono state raccolte le prove e a chi verranno presentate?
Le prove testimoniali sono state metodicamente raccolte nel corso di circa due anni dal Tribunale – insediato il 10 dicembre 2022 – composto dai monss. Franco Borsari e Riccardo Fangarezzi con il notaio Massimo Poggi, attraverso l’interrogatorio diretto di testimoni che hanno conosciuto personalmente il dr. Piccinini. Le domande rivolte ai testimoni dal Tribunale erano contenute in uno specifico interrogatorio e riguardavano la vita del Servo di Dio e in particolare le singole virtù, teologali, cardinali, i consigli evangelici, l’umiltà e la sua fama di santità.
Le prove documentali, ossia tutti i documenti editi e inediti comprovanti la vita e l’attività del dr. Piccinini e la sua fama di santità, nonché i suoi scritti, sono state raccolte da una apposita “Commissione storica” che ha svolto le sue ricerche presso archivi pubblici e privati. I testi delle deposizioni e le copie dei documenti raccolti verranno pubblicamente sigillati nella cerimonia, quando i membri del Tribunale – compreso l’Arcivescovo che formalmente ne è il presidente – presteranno giuramento di avere svolto il loro compito con la dovuta diligenza e imparzialità. Assisteremo perciò a giuramenti, firme, timbrature e sigillature che garantiscono l’autenticità e la verità degli atti che verranno poi consegnati al Dicastero delle Cause dei Santi, in Vaticano.
Con quali criteri sono stati scelti i testimoni?
Il criterio è stato quello di interrogare persone che per la loro conoscenza diretta del Servo di Dio potessero fornire notizie utili e attendibili per ricostruire la sua vita cristiana.
Che cosa avverrà durante la fase romana della Causa? Ci potrebbe dare qualche idea sulla sua durata?
La durata della fase romana non si può assolutamente valutare né prevedere, perché al Dicastero vaticano delle Cause dei Santi arrivano gli atti delle Cause di canonizzazione da ogni parte del mondo cattolico. Ogni Causa ha la sua complessità e specificità e pertanto ciascuna richiede un suo particolare ritmo di percorso. Conosciamo bene i passaggi, che sono comuni a tutte le Cause: verifica della validità giuridica degli atti dell’Inchiesta diocesana, assegnazione di un Relatore che segue la redazione della ‘Positio’, ossia del volume che contiene le deposizioni dei testi, il loro utilizzo per la dimostrazione delle virtù e una biografia documentata del Servo di Dio; la ‘Positio’ viene poi esaminata da un collegio di Teologi i cui voti sono presentati ai Padri cardinali e vescovi del Dicastero che a loro volta esprimono il loro parere al Santo Padre al quale spetta autorizzare il Dicastero a emettere il decreto sull’eroicità delle virtù. Tutti questi passaggi richiedono un tempo abbastanza lungo che non si può quantificare con una certa attendibilità. Potrei dire: non meno di quattro anni.
Nella fase romana, la Fondazione e gli amici di Enzo possono collaborare in qualche modo?
Solo con la preghiera e con la diffusione della figura del Servo di Dio, con iniziative o pubblicazioni in sua memoria. La fama di santità deve essere continua, persistente e anzi in incremento e prima dell’esame dei Teologi si dovrà presentare un aggiornamento riguardante il periodo posteriore alla conclusione dell’Inchiesta.
La Causa di canonizzazione tende a far riconoscere dalla Chiesa, che lo proporrà ai fedeli, Enzo Piccinini come modello esemplare per il cristiano. Quale messaggio può dare Enzo alla Chiesa e all’uomo credente di oggi?
Enzo fu un autentico testimone del Vangelo; un uomo, un cristiano sempre in cammino, alla ricerca di un rapporto sempre più vivo e personale con Cristo morto e risorto; questo “mistero pasquale” era il senso della sua vita personale, familiare e professionale. È il credente che non si sente mai arrivato nel suo rapporto con Dio e con i fratelli, il credente che si rinnova ogni giorno nella ricerca autentica della verità. L’espressione tipica che ha dato anche il titolo alla sua biografia: “Ho fatto tutto per essere felice”, reca proprio questo messaggio: la felicità per il credente è vivere nelle situazioni di ogni giorno il mistero del Cristo presente, vivo e risorto. Enzo Piccinini era un uomo che non si accontentava di fare bene quello che doveva fare come medico, come credente, come padre e marito, come amico e formatore; era un uomo che guardava sempre avanti, nella tensione verso la sequela sempre più viva e aderente a Cristo. Questo spiega anche il suo “buttarsi” in ogni situazione; non era attivismo, il suo, ma un dinamismo cristiano stimolato dalla grazia e dallo Spirito che non dà pace e non permette di adagiarsi sui traguardi raggiunti. Enzo diceva che si può scegliere tra il vedersi scorrere la vita davanti, anche pur facendo del bene, e il vivere fino in fondo, mettendosi in discussone ogni giorno, cercando il meglio e vivendo nella pienezza del Battesimo. Un messaggio ricco e sempre attuale per chi oggi si professa cristiano e vuole vivere seriamente la sua fede in ogni momento e in ogni situazione.
Fondazione Enzo Piccinini