Un anno in compagnia di Enzo

Un anno fa per me finiva un cammino e ne cominciava uno nuovo, totalmente da inventare e ancora in buona parte da scoprire.

Il percorso che si esauriva era quello della preparazione di “Ho fatto tutto per essere felice”, il libro che racconta l’avventura umana e professionale di Enzo. Per un anno e mezzo, nel pieno della pandemia, ero andato a stimolare i ricordi degli amici di Enzo, a rileggere i suoi interventi, ad ascoltare i suoi video per ricostruire i suoi 48 anni di febbre di vita.

Quando finalmente il libro pubblicato da BUR-Rizzoli è arrivato nelle librerie, fisiche e digitali, è cominciata un’altra storia che ancora prosegue. Un libro è un po’ come un figlio: lo cresci e lo proteggi per un po’, poi prende la sua strada e non puoi fare altro che guardarlo muoversi nel mondo, seguirlo e imparare da lui. Dopo che lo hai guidato, ti lasci guidare.

È quello che ho provato a fare con il libro di Enzo. Mi sono lasciato guidare da quello che accadeva, dalle reazioni che suscitava, dalle storie e relazioni che costruiva. Quando ho potuto, ho partecipato alle presentazioni pubbliche, in Italia e non solo (una l’ho fatta a Madrid, per il lancio dell’edizione in spagnolo, altre due in videconferenza con gli Stati Uniti e con un gruppo di amici di Honduras, Guatemala e Salvador). Molto spesso ho lasciato che a parlare di quello che ho scritto fossero gli amici vecchi e nuovi di Enzo: non c’era bisogno di me, io ho solo messo a disposizione quel poco che so fare come narratore, quello che contava era il racconto di un “insolito chirurgo” oggi più che mai attuale.

Ringrazio la Fondazione e la famiglia di Enzo per il dono e l’onore che mi hanno fatto, scegliendomi per questa impresa. Tra le tante cose imparate in questo anno, una ha che fare con la disponibilità. Non mi viene spontanea e trovo sempre mille scuse per rendermi “non disponibile”, ma il lavoro sul libro e le presentazioni mi hanno confermato che quando offri il tuo tempo, ricevi in cambio un centuplo di amicizia e arricchimento personale.

Grazie a tutti coloro che hanno organizzato (e spero continueranno a organizzare) presentazioni del libro dovunque. Sappiate che, tra le altre cose, lo fate per una buona causa: parte dei proventi del libro sono destinati ai progetti che sostiene la Fondazione.

Grazie a tutti quelli che hanno comprato e regalato “Ho fatto tutto per essere felice”, spingendolo alla terza ristampa e tenendolo per lungo tempo nelle classifiche dei saggi più venduti in Italia. È un libro che fa compagnia nella vita di ogni giorno e che crea intorno a sé compagnia.

Grazie, infine, a Enzo: so che mi hai “usato”, sapendo che ero in un momento della vita in cui avevo bisogno di scrivere questo libro. Non sono mai stato così felice di essere usato.

Marco Bardazzi