Intervista a Gregory Wolfe

Il libro di Marco Bardazzi su Enzo sta per essere pubblicato negli Stati Uniti, tradotto in inglese da Matthew Henry e Caterina Poggi. A farsi carico dell’impresa l’editore Gregory Wolfe, fondatore della “Slant Books” (http://SlantBooks.org). Il libro sarà disponibile al prossimo New York Encounter (17-19 febbraio 2023), durante il quale sarà presentata anche una mostra su Enzo, dal titolo “Bisogna mettere il cuore in tutto ciò che si fa”.

Clicca qui per visualizzare la pagina della mostra.

Abbiamo raggiunto Gregory Wolfe, per sapere da lui perché ha scelto di inserire il libro su Enzo nella propria lista editoriale.  

Gregory, raccontaci per favore qualcosa di te. 

Sono il titolare e il direttore di Slant Books, una casa editrice letteraria indipendente, senza scopo di lucro. Pubblichiamo romanzi, poesie e saggi, filosofia e teologia. Nel corso di molti anni io ho dato vita a numerose altre realtà letterarie, compresa Image, una rivista trimestrale che promuove le arti e s’impegna sul tema delle tradizioni della fede occidentale; il Glen workshop (un meeting annuale per artisti musicisti e scrittori, in collaborazione con l’Università del North Carolina – ndt) e un Master di scrittura creativa nelle belle arti per la Seattle Pacific University. 

Ho insegnato in diverse università e pubblicato parecchi libri, compresi Beauty Will Save the World, Intruding Upon the Timeless, e la raccolta di saggi The Operation of Grace.
Mia moglie Susanna è una romanziera. Abbiamo quattro figli e quattro nipoti e viviamo a Seattle, Washington Stati Uniti. 

Perché hai fondato una casa editrice? 

Io ho sempre amato i libri, i giornali, le riviste i blog, insomma ogni tipo di pubblicazione che riunisca la gente per spingerla ad usare l’immaginazione, a discutere le idee e a contemplare i misteri della vita. Mi piace che la letteratura possa costruire una comunità di persone alla ricerca della verità. Dopo trent’anni alla direzione di un giornale, ho deciso di spostarmi verso la pubblicazione di libri. 

“Slant books” mi sembra un nome con un significato: “libri con una propensione”. Se è corretto, perché l’hai scelto? 

Viviamo in un’epoca in cui le politiche, l’ideologia e il moralismo sono arrivate a dominare la nostra cultura. In quest’atmosfera, la letteratura si è ridotta a propaganda. Ma la letteratura non è un sermone, oppure dire a noi che cosa pensare: è un’esplorazione del mistero. Questo non esige un approccio diretto, è orientato, inclinato. Slant Books cerca di ricordarci che la verità si raggiunge spesso in modo migliore attraverso questa via indiretta. 

Hai conosciuto Enzo? 

No, non l’ho conosciuto personalmente. Ma, come membro di Comunione e Liberazione da parecchi anni, ho sempre sentito persone che parlavano di lui. Ho saputo che Enzo è stato una presenza potente. E mi sarebbe sempre piaciuto saperne di più. Ora, grazie al libro di Marco Bardazzi, questo sogno diventa realtà. 

Cosa conosci e che cosa ti piace dell’Italia? 

Sono venuto in Italia per la prima volta quando avevo appena 10 anni, a Venezia e a Roma. Mia madre mi racconta che quando io arrivai a Roma mi lamentavo che tutto era rotto”, facendo riferimento al Foro e alle altre rovine. Ma ho amato quell’esperienza: è stata un’introduzione alla bellezza, a credere che la bellezza ci può attrarre verso la verità. Mi ricordo ancora di avere mangiato la piccata di vitello in un ristorante a Venezia per la prima volta.
Mia moglie è inglese e io ho sempre sentito un’attrazione forte verso l’Europa. Se io potessi trascorrere metà dell’anno in Italia, lo farei! Per favore, qualcuno mi aiuti a renderlo possibile! 

Fondazione Enzo Piccinini