Seguire Enzo anche con la musica
“Enzo sosteneva che Giussani gli aveva insegnato a diventare chirurgo, e Giussani non era certo un medico. Così, non c’è da stupirsi se Enzo ha insegnato a noi come fare musica”.
Lo riconoscono i fratelli Emmanuele e Maria Bernadette Lo Russo, ricordando che alcuni amici (Enrico Tiozzo Bon, Ettore Soranzo e Luigi Liseno) li stimolarono a prendere sul serio la loro vocazione musicale. Su questa spinta, ad agosto del 2024 nacque l’Associazione di promozione sociale “Un altro orizzonte”, da cui poi è scaturita l’Orchestra Enzo Piccinini.
Ancora prima, c’era stata una famiglia molto attenta alla musica: oltre ad Emmanuele, violinista e direttore i fratelli Bernadette e Antonio, violino, e Raffaele, violoncello.
Da poco più di un anno, di volta in volta l’orchestra Piccinini si è esibita in importanti concerti, riunendo da tutt’Italia e dall’estero musicisti, che alla fine diventano anche amici fra loro. Il prossimo appuntamento è al Meeting di Rimini la sera del 25 agosto.
Emmanuele e Bernadette praticano la musica per professione, entrambi con un curriculum di premi e di masterclass da campioni. Attualmente, dopo aver diretto prestigiose orchestre in tutti continenti, Emmanuele, con la moglie Barbara Carrer, pianista e soprano, dirige una scuola di musica. Bernadette, dopo essersi perfezionata in giro per il mondo, fa parte dell’organico del “Maggio Musicale Fiorentino”. Antonio e Raffaele, invece, pur continuando ad amare la musica e a praticarla intensamente, hanno fatto scelte professionali diverse.
Emmanuele è un fiume di entusiasmo mentre – insieme a Bernadette – racconta lo spessore dietro l’orchestra Piccinini. Loro, Enzo non l’hanno mai conosciuto di persona, ma, attraverso gli appassionati racconti di alcuni amici, sono entrati in contatto con i suoi testi, i suoi interventi, i suoi video, e “abbiamo scoperto che Enzo entra in relazione con tutta la nostra vita, perché da lui abbiamo imparato che la fede investe ogni aspetto dell’esistenza. È nato così il nostro motto «Incontrare una bellezza, vivere una totalità». La totalità di Enzo la vogliamo anche per noi”.
L’orchestra Piccinini che suonerà al Meeting sarà costituita da un corpo di circa 25 archi, provenienti da diverse località ed esperienze. Come è prassi nel mondo orchestrale, a Rimini ci sarà un” violino di spalla” ospite. Sarà l’albanese Fatlinda Thaci, dell’orchestra “i pomeriggi musicali” di Milano. I Lo Russo hanno fatto gli inviti, ma ci sono anche musicisti professionisti che si sono proposti direttamente, avendo colto lo spirito che permea l’ensemble.
“Il nostro primo obiettivo – proseguono Emmanuele e Bernadette – è suonare bene, con rigore professionale, ma ci aggiungiamo che vogliamo bene a chi viene a suonare con noi e questo si rivela nelle attenzioni che abbiamo per le persone prima e dopo i concerti. È importante darsi le ragioni per cui si suona insieme”. E raccontano l’episodio di un vecchio contrabbassista che, dopo averli incontrati in concerto a Comacchio, ha confessato che gli avevano fatto tornare la voglia di suonare, troppo spesso seppellita dal “mestiere” e dalla ripetitività dei gesti.
Il 25 agosto al Meeting l’orchestra Enzo Piccinini suonerà Dvorak, la Serenata per archi op. 22. “L’abbiamo scelta – spiega il maestro Lo Russo- tenendo presente il titolo del Meeting: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi. Il compositore boemo ci insegna anche questo: a coniugare le esperienze di mondi diversi (il nativo Est europeo e l’Occidente degli States, dove visse per anni), fondendole al meglio”.
Nella Collana Spirto Gentil (che collabora al Concerto di Rimini assieme alla Sagra Malatestiana) don Giussani aveva commentato così le Serenate di Dvorak: “Per l’Est la dimensione della coscienza del singolo ha l’ampiezza del popolo: la forza e la sicurezza dell’uomo sono in ciò che è per tutti, per il popolo. Non c’è possibilità di dire pienamente la parola “io” se non in un “noi”, se non dentro un popolo. Perciò l’espressione artistica, la musica, tutta la cultura sono l’avvenimento il cui soggetto è la persona in quanto appartiene a un popolo, la persona che esprime in sé la coscienza di un popolo, che realizza e incarna in sé, traduce il tratto caratteristico di quel popolo”.
“Anche in noi – conclude Lo Russo – immedesimarci con questi geni e la loro musica apre nuovi spazi di umanità”.
Per saperne di più:
https://www.emmanuelelorusso.com/it/orchestra-enzo-piccinini/
Lisa Bellocchi